Introduzione
La prima tappa del mio viaggio in Giappone è stata Tokyo, metropoli dai mille volti in continua evoluzione, che stupisce ed affascina ogni giorno di più. Difficile non apprezzarla, ha tutto quello che si può chiedere ad una città: negozi, attrazioni, ristoranti (più di quanti se ne possano visitare in una vita), trasporti pubblici fantastici, parchi, in più tutto è pulito e sicuro.
Non posso dire di averla visitata avendo solo 3 giorni a disposizione, uno dei quali dedicato a Nikkō. Due giorni per vedere Tokyo sono pochi, ma forse sono pochi anche 5. In sole due settimane non si può pretendere di visitare tutto il Giappone, occorre necessariamente tagliare qualcosa.
Tokyo mi ha stupito per la sua vivibilità: nonostante sia una megalopoli da 30 milioni di persone l'ho trovata a misura d'uomo e poco congestionata, ovviamente a parte le stazioni principali nelle ore di punta, ma comunque tutto funziona sempre alla grande.
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Dove dormire
Costi
Gli alloggi a Tokyo non sono poi così costosi, anche perchè come specificato nel diario principale, ci sono strutture per tutte le tasche. I business hotel di 2/3 stelle costano circa 70/80€ a camera notte, ma bisogna tener presente che a parità di stelle i servizi sono migliori che in Italia, di contro le camere sono più piccole.
Il costo lievita del 30% nei periodi della fioritura dei ciliegi, colori autunnali ed il sabato, molto gettonato dai giapponesi che spesso si concedono il weekend di vacanza.
Consigli
Consiglio di prenotare con 3/4 mesi di anticipo l’hotel a Tokyo se si sta programmando di pernottare le ultime settimane di Marzo / inizio Aprile e durante le ultime settimane di Novembre. In linea generale comunque bisogna prenotare sempre prima possibile, al massimo si può disdire in caso di problemi.
E’ utile scegliere un hotel vicino alle stazioni dei treni e metro, si risparmiano tempo, denaro e fatica! I taxi costano cari quindi è essenziale spostarsi con i mezzi pubblici, fare pochi chilometri a piedi con le valige è senza dubbio comodo, soprattutto dopo un volo intercontinentale.
L'ingresso di Kabukichō a Shinjuku
Quartieri
Per chi è al suo primo viaggio nella capitale, il quartiere migliore dove dormire secondo me è Shinjuku. Altre zone papabili potrebbero essere Shibuya, Ginza e la Tokyo Station.
Shinjuku incarna la Tokyo che siamo abituati a vedere in tv, fatta di luci al neon, moderni grattacieli, ristoranti, strade affollate, centri commerciali e parchi pubblici. I motivi per cui scegliere questo quartiere sono molteplici:
- Accessibilità: ha una delle piu grandi stazioni della città ed è quindi perfettamente collegata con il resto del centro e con gli aeroporti. E’ servita infatti dal Narita express e dai Limousine Bus, inoltre ci sono collegamenti diretti con diverse attrazioni quali Nikkō, il Monte Fuji e il museo Ghibli.
- Vita notturna: ci sono molti ristoranti e negozi aperti fino a tardi, non è necessario prendere mezzi pubblici quando si esce la sera.
- Hotel: ci sono molte strutture dislocate nei pressi della stazione, a prezzi anche economici.
Io ho dormito al Nishi-Shinjuku Hotel MyStays, in camera doppia con bagno privato a ¥34400 per tre notti (circa 80€ a camera/notte). La posizione è ottima, a circa 10 minuti a piedi dalla stazione, nelle vicinanze ci sono tantissimi ristoranti e bar, in pochi minuti si arriva a Kabukichō. Le camere sono piuttosto piccole, si fa fatica a tenere aperte 2 valigie contemporaneamente, ma è lo standard di Tokyo e bisogna farci l'abitudine. Io l'ho prenotato tramite booking, in alternativa si può utilizzare il sito della catena Mystay, verificate quale offre il prezzo migliore.
Nishi-Shinjuku Hotel MyStays Website
Posizione in Google Maps
Come muoversi
I mezzi pubblici sono il metodo più economico e rapido per spostarsi attraverso la città. Una fitta rete di linee ferroviarie e metropolitana permettono di raggiungere ogni angolo di Tokyo, a prima vista potrebbe risultare complesso muoversi, ma in realtà non è così.
Treni
La linea ferroviaria più importante della città è la JR Yamanote Line, una linea ad anello che collega diversi quartieri quali Shinjuku, Shibuya, Tokyo, Ikebukuru. Oltre alla JR ci sono altre compagnie che collegano la capitale con le prefetture vicine, le loro linee tipicamente partono da una delle stazioni della JR Yamanote.
Di seguito un'immagine che mostra graficamente la Yamanote Line:
Metro
La metropolitana di Tokyo è gestita da due società, la Toei Subways con quattro linee, e la Tokyo Metro con nove linee. Insieme, coprono capillarmente tutto il centro di Tokyo, in particolare l'area all'interno dell’anello JR Yamanote.
Per verificare quali sono i costi di una specifica tratta e quale è il percorso più breve, è disponibile un ottimo strumento a questo link.
Consiglio di scaricare anche la app “Tokyo Subway” che funziona molto bene, anche offline.
Sito Tokyo Metro
Biglietti e Card
Oltre ai biglietti singoli esistono diversi pass giornalieri, che permettono di prendere illimitatamente treni/metro e anche bus, a seconda della tipologia prescelta. Sono convenienti nel caso in cui si ha la necessità di fare molti spostamenti nell’arco della giornata, possono essere acquistati presso le principali stazioni ferroviarie e sono riservati ai turisti.
A questo link sono elencati i vari pass disponibili con prezzi e caratteristiche.
Per chi non possiede il JRP, le carte prepagate sono il metodo che consiglio per utilizzare i mezzi pubblici a Tokyo. Non offrono alcun tipo di sconto rispetto al prezzo del biglietto singolo, ma il grosso vantaggio è la possibilità di prendere quasi tutti i mezzi della città, semplicemente passando la tessera sul lettore all’ingresso e uscita. (Attenzione! Non inserire la tessera nella fessura del biglietto singolo!) L’importo della tratta viene calcolato in automatico e scalato dal saldo della tessera, che eventualmente può essere ricaricata agli appositi totem prima dell’uscita. In questo modo non bisogna preoccuparsi di fare ogni volta il biglietto con un risparmio di tempo notevole.
A Tokyo ci sono 2 carte prepagate, Suica e Pasmo, sono molto simili, consiglio di utilizzare la Suica che ha un’area di validità più ampia, per entrambe è prevista una cauzione di 500¥.
Per informazioni:
Carte Suica Website
Con il JRPass mi sono spostato all'interno di Tokyo utilizzando quasi esclusivamente i treni, basta mostrare il pass all'ingresso dei tornelli. Ho usato la metro un paio di volte acquistando il biglietto singolo. Al distributore automatico vi consiglio di seleziona la lingua inglese e digitare il nome della fermata di destinazione, in questo modo verrà mostrato già l'importo corretto da pagare.
Dove mangiare a Shinjuku
Una cosa è certa: a Tokyo non si muore di fame! E' impressionante la quantità di ristoranti, chioschi e negozi che vendono cibo, aperti a tutte le ore del giorno senza sosta.
Il mio consiglio è di sperimentare, cercare locali e sapori nuovi senza troppo paure, anche se manca il menu in inglese in qualche modo ci si capisce lo stesso. Di seguito elenco i ristoranti in cui sono stato nel quartiere di Shinjuku, alcuni rinomati e altri scoperti per caso.. e forse sono i migliori!
Tempura Tsunahachi, Shinjuku
Famoso ristorante di tempura poco distante dalla stazione. Menu anche in inglese.
Posizione in google maps
Tempura Tsunahachi Website
Circa 3000¥ a testa
Takamaru (タカマル鮮魚店), Shinjuku
Ristorante che serve solo pesce, in particolare crudo. Menu solo in giapponese, il personale non parla inglese.
Posizione in google maps
Pagina Facebook Takamaru
Circa 2000¥ a testa
Menya Musashi, Shinjuku
Piccolo locale specializzato in ramen e tsukemen, poco lontano dalla stazione. Macchinetta automatica per le ordinazioni, solo in giapponese ma le fotografie aiutano.
Posizione in google maps
Circa 1000¥ a testa
博多劇場 西新宿店, Shinjuku
Locale informale e molto carino, il cibo è ottimo come l'accoglienza. Fateci un giro anche solo per uno spuntino veloce, potete mangiare yakitori, gyoza, ramen e molto altro. Menu solo in giapponese con fotografie
Posizione in google maps
Circa 1500¥ a testa
Omoide Yokocho, Shinjuku
Omoide Yokocho (via della memoria), è una rete di caratteristici vicoli a nord ovest della stazione di Shinjuku. La zona è pieni di decine di piccoli ristoranti che servono ramen, soba, yakitori e kushiyaki, molti di questi sono costituiti di un solo bancone con alcune sedie, mentre altri hanno un paio di tavoli.
Posizione in google maps
Circa 1500¥ a testa
Link Utili
Japan Official Turism Guide
Tokyo Metro
JR East
Japan Guide Tokyo
Roppongi Hills
Ghibli Museum
Itinerario
1° Giorno: Shinjuku, Shibuya, Meiji Shrine
Sono passati 4 interminabili mesi dal momento della prenotazione, finalmente siamo pronti per partire alla volta del Giappone. La prima tappa del viaggio è Francoforte, dove cambiamo aereo e saliamo su quello che in circa 12 ore ci porterà a Narita. Non avendo riservato i posti ci piazzano nei sedili centrali, dove è necessario far spostare chi sta di fianco per andare in bagno o fare due passi. Poco dopo il decollo il ragazzo giapponese alla mia sinistra ordina un succo di pomodoro, in tempo zero se lo rovescia addosso schizzando anche me. Si è scusato in tutti i modi possibili, al punto che credevo volesse fare seppuku. Il mio primo assaggio di Giappone è stato questo, mai avrei pensato sarebbe stato al gusto di pomodoro.
Passo le ore di volo guardando qualche film e cercando di dormire, con scarso risultato, prendere sonno è un'impresa. Alle 7.45 puntuali atterriamo all'aeroporto di Narita.
Facciamo una coda di circa 30 minuti al controllo passaporti, durante l'attesa un addetto verifica se la carta di immigrazione è compilata in tutte le sue parti, altrimenti bisogna uscire dalla fila, compilare i dati mancanti e rientrare. Ovviamente mi tocca questa sorte.
Superato il controllo come prima cosa salgo al terzo piano per ritirare il pocket wifi all'ufficio postale, non c'è coda e sbrigo il tutto in un paio di minuti. Recupero mia moglie e scendiamo alla stazione dei treni per attivare il japan rail pass, qui invece c'è parecchia gente e dobbiamo attendere un'altra mezzora prima di liberarci.
Ci dirigiamo verso il binario 1 dove parte il Narita Express, notiamo subito la precisione dei giapponesi: alla fermata di ogni carrozza ci sono gli spazi dove mettersi in fila e tutti ordinatamente salgono sul treno. La pulizia è impeccabile, tutti rimangono in silenzio e viaggiare è quasi rilassante.
In circa 1h arriviamo alla stazione di Shinjuku, la più affollata al mondo, dove vi transitano oltre due milioni di persone al giorno ed è nota, al pari di altre stazioni principali della città, per il famoso scenario dei pendolari letteralmente stipati dentro ai vagoni.
La stazione è veramente immensa, è facile perdersi fra binari, negozi e ristoranti, inoltre non è nemmeno semplice capire come uscire! Dopo un attimo di smarrimento seguiamo le indicazioni per la "west exit" e usciamo all'aria aperta!
Davanti a noi si apre lo spettacolo del Nishi-Shinjuku Skyscraper District, sede di un gran numero di impressionanti grattacieli tra cui il Tokyo Metropolitan Government Building e importanti alberghi come il Keio Plaza e l'Hilton.
Ci si sente piccolissimi al cospetto di tali giganti, che ammiriamo velocemente, mentre ci spostiamo quasi trasportati dalla marea di persone che si muove freneticamente attorno alla stazione.
Il clima è particolarmente caldo, si sta benissimo in maniche corte, i pantaloni lunghi danno quasi fastidio. Ci fermiamo un attimo per fare mente locale e consultare google maps, dove avevo salvato l'indirizzo dell'hotel, che raggiungiamo senza grosse difficoltà lungo i viadotti pedonali che passano sopra le careggiate. E' interessante vedere come tutti si muovano in maniera ordinata, seguendo le corsie per senso di marcia ben demarcate sui marciapiedi. Capire il perchè in Giappone tutto funziona bene è semplice: tutti i giapponesi rispettano le regole.
Lasciamo le valigie all'hotel e andiamo a pranzare al vicino ristorante Menya Musashi, specializzato in ramen, la voglia di assaggiare questo nuovo piatto è tanta e in più ho una fame pazzesca! Il locale è piccolo e ci sono solo una quindicina di posti al bancone, se non ci sono sgabelli liberi bisogna attendere in piedi il proprio turno. Il primo problema che si presenta è l'acquisto del biglietto alla macchinetta automatica: è tutto scritto in giapponese, alcune fotografie aiutano un pochino nella scelta. Premo due pulsanti a caso, uno sembra il classico ramen l'altro la variante tsukemen, dove gli spaghetti vengono serviti a parte.
Consegno i biglietti e in pochi minuti ci viene servita l'ordinazione, i piatti sono bellissimi a vedersi e molto invitanti. Il mio ramen oltre ai noodles contiene carne di maiale, uovo e alcune verdure come guarnizione, il tsukemen ha gli stessi ingredienti che però sono serviti in un piatto a parte rispetto al brodo.
Il secondo problema che si presenta è quello di utilizzare le bacchette. Osservo le altre persone sedute al banco e mi cimento anche io nell'arte del risucchio con sbrodolo, il giapponese di fianco è alquanto divertito dalla mia "goffaggine". La tecnica corretta sta nel mix fra risucchio e sollevamento degli spaghetti con le bacchette, ma ci vuole un po di pratica per perfezionarla. La cosa non è affatto semplice, infatti tra un risucchio e l'altro devo ripulire il banco dagli schizzi di brodo!!
Il sapore è ottimo, il brodo del ramen è molto saporito e credo sia un mix fra verdure e carne, quello della version tsukemen invece è di pesce. Probabilmente fra le opzioni sulla macchinetta c'era anche la possibilità di scegliere la tipologia di brodo. La carne si scioglie in bocca, riesco a tagliarla con le bacchette di legno, da far invia al tonno rio mare!
Essendo l'ora della pausa pranzo il locale è affollato e le persone in piedi dietro di noi fanno pressione psicologica, quindi senza perdere troppo tempo finiamo il cibo e lasciamo liberi i posti.
In giro per Kabukichō
Facciamo un giro per Shinjuku passando per Kabukichō il quartiere a luci rosse, che di giorno è un normale quartiere di città. E' impressionante la quantità di ristoranti disseminati in ogni via del quartiere, aperti per tutto l'arco della giornata. Dal punto di vista gastronomico Tokyo ha molto da offrire. E' chiaro che i giapponesi amano mangiare, i locali sono frequentati in ogni ora del giorno, ma il picco è la sera quando fra colleghi di lavoro si incontrano per cenare insieme.
Camminando fra i vicoli ci ritroviamo in zona stazione e decidiamo di prendere il treno in direzione Shibuya. Avevo sentito parlare bene del santuario Meiji e del suo bel parco, quindi scendiamo alla stazione Harajuku della Yamanote Line che è la più vicina, a metà strada fra Shinjuku e Shibuya.
Fra le vie di Shinjuku
Di fronte all'uscita notiamo una via particolarmente affollata, la scritta sull'arco posto all'ingresso dice "Takeshita Street" (竹下通り), decidiamo di percorrerla, sembra interessante. E' un vicolo lungo circa 400mt e piuttosto stretto, frequentato da gente giovane e vestita in modo stravagante, mi ricordo un po Camden Town di Londra anche se in piccolo.
La maggior parte dei negozi sono di vestiti, gadget e accessori di abbigliamento, direi piuttosto trendy e di taglio giovanile, è divertente vedere i "personaggi" che frequentano la via, vestiti nei modi piu disparati (o disperati?).
Meiji Shire
Completata la nostra "vasca" ci incamminiamo verso l'ingresso dei giardini Meiji, poco distante dalla stazione, dove un gigantesco torii ci fa capire che stiamo entrando in un'area sacra.
Un torii (鳥居) è il tradizionale portale che in Giappone consente l'accesso ad un jinja (santuario shintoista) o, più semplicemente, ad un'area sacra. La sua struttura è formata da due colonne verticali e un palo orizzontale, tradizionalmente sono fatti di pietra o legno, ma in tempi recenti i costruttori hanno iniziato ad usare anche l'acciaio o il cemento armato.
Lungo il viale principale dei giardini troviamo delle grosse botti di sake e vino, donate al santuario, all'ingresso di quest'ultimo notiamo dei grandi lavatoi dove la gente si sciacqua le mani prima di entrare nella struttura. Le abluzioni sono pratiche fondamentali nella religione shintoista, considerate come una forma di purificazione.
In tutta l'area c'è un'atmosfera tranquilla e rilassante, in contrapposizione con le zone moderne della città, alquanto frenetiche e stressanti. E' anche questo il bello di Tokyo.
Shibuya
Riprendiamo il treno e scendiamo alla stazione di Shibuya, dove si trova la statua del famoso cane Hachikō, il quale, dopo la morte del padrone, si recò ogni giorno per quasi dieci anni ad attenderlo, invano, alla stazione in cui l'uomo prendeva il treno per recarsi al lavoro. C'è gente che fa la coda per farsi fotografare di fianco alla statua.
Il luogo piu famoso del quartiere è l'attraversamento pedonale di fronte a starbucks, considerato il piu affollato al mondo, circondato da edifici ricoperti di pannelli luminosi e megaschermi. Anche noi ci lanciamo in mezzo alla folla e lo attraversiamo senza difficoltà, il boom è in corrispondenza dei turni lavorativi.
Il quartiere è molto vivace, ricco di negozi di abbigliamento, locali notturni, pub, club, izakaya (una sorta di tapas giapponesi) e love hotel. Fra una passeggiata e l'altra si fanno le 17 e il buio comincia a calare sulla città che si accende di mille colori, mostrandoci forse il suo lato più affascinante, sicuramente il più pittoresco.
La statua di Hachikō
Kabukichō
Torniamo a Shinjuku in hotel per fare una doccia e subito dopo usciamo per la cena. Rimanere troppo a lungo in camera è pericoloso: il letto ci attira come fosse una sirena e nonostante la stanchezza dobbiamo resistere per adeguarci al nuovo fuso orario.
L'idea è di andare al famoso ristorante di tempura Tsunahachi che si trova vicino all'ingresso est della stazione, lo raggiungiamo facilmente dopo una passeggiata di circa 10 minuti. Apro la porta scorrevole e sfodero il mio giapponese: "Manseki desu ka?" (avete un tavolo libero?), il locale è pieno e dobbiamo attendere il nostro turno fuori. Dopo pochi minuti la cameriera ci chiama e ci invita a metterci seduti sulle panche all'interno, di fianco ad altri clienti che ordinatamente attendono il proprio turno. Passano circa 10 minuti e veniamo accompagnati al nostro posto, fortunatamente si tratta del bancone, dove è possibile vedere in diretta lo "chef" che prepara la tempura. La cameriera ci porta il menu in inglese e, come in quasi tutti i ristoranti in Giapppone, un oshibori (おしぼり o お絞り), piccolo asciugamano caldo e umido con cui pulirsi le mani. Fatta l'ordinazione il cuoco prepara e cuoce la tempura davanti a noi e la serve in un piccolo vassoio dal quale poi noi la preleviamo. Per mangiarla nel modo corretto la cameriera ci ha forniti di un piccolo manuale in inglese.
Tutte le portate sono buone, anche se a dir la verità mi aspettavo qualcosa di più da questo locale abbastanza blasonato ( ho mangiato poi tempura migliore in altri posti, esempio a Kyoto), il totale del conto per due è di circa 6000¥.
Usciti da Tsunahachi facciamo una passeggiata per i vicoli di Kabukichō in direzione del nostro hotel, vicino al quale notiamo un ristorante con tavoli all'aperto particolarmente affollato (Takamaru, タカマル鮮魚店), lo marchiamo fra i papabili per una delle prossime cene.
Andiamo a dormire ormai stanchi e super assonnati, siamo svegli da più di 24h.
2° Giorno: Nikko, Omoide Yokocho
Gran parte del secondo giorno è dedicato a Nikko, ho creato una pagina a parte per inserire qualche informazione aggiuntiva, se sei interessato visita la pagina!.
Interessato a Nikko?
In questa pagina ho inserito tutte le informazioni a riguardo CLICCA QUI
Metropolitan Government Building
Arriviamo a Shinjuku verso le 18 e decidiamo di salire in cima al Metropolitan Government Building, poco distante dalla stazione, l'ingresso è gratuito e si può ammirare la skyline di Tokyo. Per le fotografie non è il massimo, perchè bisogna scattare attraverso il vetro ed è vietato usare cavalletti, però vale la pena fare un giro per ammirare il panorama.
La skyline di Tokyo dal Metropolitan Government Building
Omoide Yokocho
Facciamo una "tappa doccia" in hotel e scendiamo di nuovo in strada alla ricerca di un ristorante. Fra i luoghi che mi ero prefissato di vedere c'era "Omoide Yokocho", una rete di caratteristici vicoli a nord ovest della stazione di Shinjuku. La zona è pieni di decine di piccoli ristoranti che servono ramen, soba, yakitori e kushiyaki; molti di questi sono costituiti di un solo bancone con alcune sedie, mentre altri hanno un paio di tavoli.
E' molto difficile trovare posto e spesso i turisti vengono gentilmente liquidati, ma l'atmosfera che si respira è spettacolare e vale assolutamente la pena farci un giro.
Passeggio avanti e indietro fra le vie per diverse volte, gli spunti fotografici sono infiniti e per me è come essere nel paese dei balocchi. I locali sono tutti pieni quindi decidiamo di ripercorrere i nostri passi e cercare qualcosa nella zona vicino a Kabukichō.
La scelta ricade su un ristorante informale e particolarmente affollato (博多劇場 西新宿店), i clienti sono tutti giapponesi, molti dei quali vestiti eleganti: ritrovarsi a cena fra colleghi è una consuetudine a Tokyo.
Il personale ci accoglie con una serie di frasi urlate in coro: la cameriera da il "la" e gli altri rispondono a tono (a questo link il video che ho pubblicato in instagram, seguitemi se vi va!). Ovviamente non capisco nulla, ma sicuramente sarà stato qualcosa del tipo "è appena entrato un gran figo, salutatelo tutti!". :)
Ci sediamo al bancone dove ci sono due sgabelli liberi, la cameriera ci consegna il menu, i classici asciugamani umidi e i bicchieri d'acqua. Anche qui la lista è solo in giapponese, però alcune fotografie aiutano nella scelta. Dopo qualche minuto il ragazzo in parte a noi si alza e si avvicina: "ciao, di dove siete?". Incredibile un giapponese che parla italiano! Ci racconta di aver vissuto 5 anni a Torino per lavoro e lo sfruttiamo per la scelta dei piatti. Ci consigli i ravioli giapponesi (gyoza) ed un misto di yakitori, mentre da bere birra a volontà!
La cucina è a vista, quindi mi diverto a guardare i cuochi che cucinano le pietanze e nel mentre faccio qualche fotografia. La cottura dei ravioli è particolare: mettono un goccio d'olio (o una sostanza oleosa non precisata) sul fondo di una padella e dispongono i ravioli in cerchio l'uno vicino all'altro; aggiungono un cucchiaio di brodo, coprono con un coperchio di legno e mettono la padella sul fuoco. Dopo circa 10/15 minuti capovolgono il contenuto della padella sul piatto, in modo che la parte più croccante dei gyoza rimanga in alto, creando un effetto molto scenografico.
Soddisfatti della cena torniamo in albergo per farci una bella dormita in vista della giornata di domani: ci aspetta il museo Ghibli!
3° Giorno: Museo D'Arte Ghibli, Sensō-ji, Roppongi hill
Dove acquistare i biglietti per il Museo Ghibli
Sono un grande fan dello Studio Ghibli e per me la visita al museo è una tappa obbligatoria. Se non conoscete i film di animazione dei maestri Miyazaki e Takahata , informatevi, non sono semplici film ma veri e propri capolavori.
I biglietti del museo vanno acquistati in anticipo, nei negozi LAWSON a Tokyo oppure tramite un'agenzia autorizzata, sul sito trovate tutte le informazioni a riguardo, compresi i giorni di chiusura.
Ghibli Museum Website
Io li ho acquistati tramite la JTB UK. L'agenzia italiana li vendeva quasi al doppio del prezzo ed inoltre non avevano disponibilità per il giorno che mi interessava. Acquistarli è stato semplice: hanno un ottimo portale che permette di vedere le disponibilità per giorno, si paga con carta di credito e vengono consegnati tramite posta. Il costo totale per due biglietti è stato di 26 sterline, spese di spedizione incluse.
Consiglio di fare la prenotazione diversi mesi prima, perchè si esauriscono in breve tempo.
Japan Specialist UK
Mitaka, Museo Ghibli
Oggi sveglia ad un orario più umano, alle 9 siamo pronti per andare in stazione a prendere il treno in direzione Mitaka. Da Shinjuku c'è la linea diretta JR Chuo/Ome Rapid che in circa 15 minuti porta a destinazione, senza dove cambiare carrozza.
Mitaka si trova nella pianura del Kanto, appena fuori dai 23 quartieri speciali di Tokyo, ai suoi confini orientali, cittadina nota soprattutto per la presenza del Museo d'Arte Ghibli.
Scendiamo alla stazione e ci incamminiamo attraverso la città in direzione del museo, volendo c'è anche un bus navetta che fa la spola.
La città è molto carina ed il centro richiama lo stile di Tokyo, con ristoranti, negozi e le classiche insegne luminose, ma non mancano quartieri residenziali molto caratteristici. Mentre cammino noto un ragazzo che inserisce la biciletta in un parcheggio particolare: si tratta di un silos completamente automatizzato, dove il mezzo viene prelevato e consegnato semplicemente passando una tessera. Avantissimi!
Arrivati al museo facciamo una breve coda in attesa dell'apertura e poi entriamo, siamo nel regno di Miyazaki! Dentro è vietato fare fotografie su volontà del maestro, chi vuole scoprire cosa c'è deve venire a visitarlo! Anche io appoggio la scelta e non mi dilungo nella descrizione!
Per visitare la struttura ci vogliono circa un paio d'ore, ma è possibile rimanere all'interno quanto si vuole, c'è anche un bar e ristorante dove rifocillarsi.
Noi decidiamo di mangiare in un self service in centro città, dove ci sono svariati tipi di sandwich e dolci, giusto per toglierci il languorino.
Sensō-ji
La prossima destinazione è Sensō-ji che si trova nella zona orientale di Tokyo, è il tempio più antico della città e uno dei più importanti. Per raggiungerlo impieghiamo circa 40 minuti, cambiando 2 volte treno e prendendo anche la metro fino ad Asakusa. Il contesto è spettacolare e le strutture molto pittoresche. Quando ci si avvicina al tempio prima si attraversa Kaminarimon (la porta del tuono), che è la porta esterna di Sensō-ji, simbolo di Asakusa e dell'intera città di Tokyo. Proseguendo incontriamo una bellissima via commerciale, Nakamise, che conduce alla seconda porta del tempio, Hozomon. Souvenir, yukata, ventagli e svariati snack locali vengono venduti in questo viale, io scatto fotografie a raffica, mettendo a dura prova la reflex :). Fra una foto e l'altra mi fermo a guardare un signore che prepara dei dolci con i fagioli azuki, inserisce la pasta e il ripieno in uno stampo di metallo e lo scalda sul fuoco. Ovviamente ne compro un sacchetto che ci mangiamo in tempo zero!
Appena fuori dal tempio notiamo le persone che prendono dei biglietti da una cassettiera e li legano su una grata, mi cimento anche io nella pratica… Per prima cosa bisogna fare un'offerta di 100¥, si prende il bussolotto di metallo, lo si scuote e si fa uscire un bastoncino dalla fessura, ad ogni bastoncino corrisponde un simbolo disegnato sulla cassettiera. La ricerca del cassetto giusto è un'impresa,i simboli si assomigliano molto, fortunatamente una signora giapponese spinta dalla pietà ci dà una mano e finalmente prendiamo il foglietto. Su questo c'è una profezia sul nostro futuro, se saremo o meno fortunati… per me "Good Fortune"!
Ragazze contente per il buon auspicio
Tokyo City View, Roppongi Hill
Torniamo alla metro in direzione Roppongi, per salire sulla cima delle Roppongi Hill e scattare qualche fotografia alla skyline di Tokyo. E' infatti possibile salire sullo "Sky Deck", ossia sul tetto dell'edificio all'aria aperta, dove si gode una vista a 360° di tutta la città e oltre.
Il biglietto non costa poco, sono 2300¥ per salire sul tetto e visitare il Tokyo City View, quest'ultimo è un piano dell'edificio tutto costituito da vetrate, anche qui è possibile ammirare la città a 360°, stando però all'interno. All'ingresso mi dicono subito che per questioni di sicurezza non è possibile utilizzare il cavalletto sullo sky deck, posso solo portarmi la macchina fotografia; anche zaini e borse vanno lasciati nei locker. La cosa mi infastidisce non poco, visto che il mio scopo è fare foto col buio e senza cavalletto è un problema. Sul tetto fischia un vento freddo, io ovviamente sono in maniche corte.. Dopo qualche scatto scendiamo al city view a rilassarci seduti di fianco alle vetrate, ammirare Tokyo dall'alto è un vero spettacolo.
Fra i ristorandi di Shinjuku
Tornando in albergo notiamo un tavolo libero al ristorante di cui avevo parlato nei giorni precedenti (Takamaru), prendiamo la palla al balzo e ci sediamo. La cameriera ci porta il menu: è solo in giapponese e scritto a mano, quindi non posso giocare la carta google translate. Cerco di farmi capire in inglese ma invano, qui nessuno lo parla, riesco però a capire che fanno solamente pesce, fantastico.. a me il pesce non piace… Di fianco a noi portano piatti di pesce crudo di ogni tipo, hanno l'aria di essere molto buoni, il locale è sempre pieno quindi presumo che si mangi bene. Fortunatamente riesco a trasmettere il concetto di "grigliato", i gesti funzionano sempre alla grande, non so cosa ci porterà ma almeno è qualcosa di cotto alla griglia. La ragazza del tavolo di fianco si avvicina con l'intento di aiutarmi a tradurre il menu, "parlerà italiano anche lei?", no, non parla nemmeno l'inglese! I giapponesi sono fantastici, si fanno in quattro per aiutarti!
Arriva la cameriera con i piatti e scopriamo che si tratta di due filetti alla griglia, non so che tipo di pesce sia ma sono ottimi.
La portata non è che ci abbia saziati molto, ma ordinare qualcos'altro sarebbe troppo faticoso, quindi decidiamo di ritornare al ristorante di ieri sera, quello dei "ragazzi che urlano".
Appena entrati la cameriera ci riconosce e intona subito uno dei loro cori di benvenuto. Fantastico.
Ci sediamo ancora al bancone e ordiniamo lasciandoci ispirare dalle fotografie: due piatti di carne che sembrano molto invitanti. A me arriva una terrina con carne, uovo crudo, verdure e una salsa che ricorda l'aceto balsamico, il sapore è spettacolare! Mia moglie è più sfortunata: quelli che dalla foto sembravano pezzi di carne, sono in realtà cubetti di grasso!!
Ordino una birra "grande" e la cameriera si presenta con la caraffa da un litro, eh che vuoi farci.. mi toccherà berla!
Non pensavo che Tokyo mi sarebbe piaciuta così tanto, ma il merito è tutto dei giapponesi.
Leggi il diario principale sul Giappone!
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