Introduzione
Nikko è situato nella regione montuosa della prefettura di Tochigi, a circa 2 ore di treno dal centro di Tokyo. Fa parte del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO dal 1999, sia per gli insuperabili capolavori architettonici che per le bellezze naturali che lo circondano.
E' stato un importante centro di culto Buddista e Scintoista per molti secoli, poi è diventato un parco nazionale, infatti offre incredibili panorami, cascate, laghi, onsen e sentieri di trekking.
Nikko e in particolare la zona intorno al lago Chuzenji, sono ben noti per i bellissimi colori autunnali, che ogni anno dall'inizio di Ottobre attirano migliaia di visitatori.
Questa pagina fa parte di una sezione più ampia riguardo al Giappone, in particolare del diario di viaggio a Tokyo.
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Come arrivare
Treno
Il treno è il mezzo più comodo e rapido per raggiungere Nikko dal centro di Tokyo. Ci sono diverse possibilità a seconda se avete il JR Pass o meno, la più economica è la Tobu line.
Linea Tobu da Asakusa
Dalla stazione di Asakusa, raggiungibile via metro dai principali quartieri di Tokyo, c'è la linea Tobu che offre corse per Nikko ogni ora. Il costo per a/r è di circa 2800¥, il viaggio dura circa 2h ed è in assoluto l'opzione più economica. Il JR Pass non è valido su questa tratta.
Website della linea Tobu
Limited express da Shinjuku
Un JR limited express collega direttamente la stazione di Shinjuku con Nikko, il costo del biglietto a/r è di 8000¥. Il JR pass non copre completamente la tratta, quindi è necessario pagare un sovrapprezzo. E' possibile prenotare la corsa sul sito di JR East.
Sito di JR East
JR Shinkansen da Tokyo
Questo è il modo migliore per raggiungere Nikko se avete il JR Pass. Si prende il JR Tohoku Shinkansen dalla stazione centrale di Tokyo, poi bisogna cambiare treno ad Utsunomiya e continuare sulla JR Nikko Line. Il costo della tratta a/r è di 10000¥, quindi è sconsigliata per chi non ha il JR Pass.
Per gli orari consiglio di consultare il sito di Hyperdia.
Auto
Per ovvi motivi l'auto non è il mezzo più comodo se volete passare una giornata a Nikko, però se avete alcuni giorni a disposizione puo essere comoda per visitare la zona di Okunikko. Nikko inoltre si trova sulla "Romantic road", un percorso di 350km fra montagne, caratteristici paesi, onsen e spettacolari paesaggi.
Japan Romantic Road
Cosa vedere
I templi
Il complesso di templi e santuari di Nikko è l'attrazione principale della città, ci sono infatti edifici fra i più decorati e antichi del Giappone. Fra questi ci sono: il famoso ponte Shinkyō , il tempio Rinnōji e il santuario Tōshōgū con il magnifico cancello Yomeimon. Alcuni edifici sono in ristrutturazione e i lavori si concluderanno nel 2019.
Il complesso su Google maps
Gole di Kanmangafuchi e le statue Jizo
Questa zona poco battuta dai turisti, anche se vicina al complesso di templi, è molto bella e merita a mio parere una visita. Il fiume con il passare del tempo ha creato carattertiche gole e piscine naturali, che si possono ammirare seguendo un semplice percorso di trekking. Lungo il sentiero si trovano circa 70 statue di Jizo in pietra, da non perdere!
Kanmangafuchi in Google maps
Le statue Jizo
Lake Chūzenji e cascate di Kegon
Raggiungibili in autobus dalla stazione di Nikko, queste zone offrono il meglio di se durante il periodo autunnale, che regala paesaggi dai colori indimenticabili. Per maggiori informazioni riguardo a queste zone vi consiglio di consultare questo sito :
Japan Guide Lake Chuzenji
Le cascate di Kegon in Google maps
Come spostarsi
A Piedi
Il mio consiglio è di visitare Nikko a piedi, è il modo migliore per ammirare la città e l'ambiente circostante, partendo dalla stazione in totale sono al massimo 5/6km.
Bus
Ci sono due linee di bus che possono essere utilizzate per raggiungere la zona dei templi dalla stazione:
- I mezzi della Tobu in direzione del Lago Chuzenji (fermate "Shinkyo" o "Nishisando")
- Il World Heritage Meguri loop bus, che effettua un percorso ad anello attorno alla città ogni 15 minuti.
La Tobu-bus offre pass di 2 giorni per utilizzare i loro mezzi, possono essere acquistati alle stazioni di Nikko.
Link utili
Sito del Turismo Giappone, Nikko
Ostello economico vicino ai templi
Informazioni sui bus attorno a Nikko
Itinerario
Da Shinjuku a Nikko
Dopo una bella dormita di 9 ore ci svegliamo alle 6.30 pronti per partire alla volta di Nikkō. Consultando il sito di Hyperdia ho visto che c'era uno Shinkansen in partenza dalla stazione di Tokyo alle 7.12, con arrivo a destinazione verso le 9 cambiando ad Utsunomiya. Arrivare presto è importante perchè le cose da vedere sono molte e in ottobre alle 17 è già buio.
Ci incamminiamo verso la stazione di Shinjuku per prendere la linea JR Chou in direzione Tokyo, ogni tanto mi fermo a guardare le persone impegnate nella loro vita di tutti i giorni: al ristorante che avevo notato la sera prima vicino all'hotel, già preparano i tavoli per accogliere i clienti.
Fermarsi e "guardare", è una regola che mi impongo sempre quando viaggio. Nella maggior parte dei casi invece, ci facciamo prendere dalla frenesia di "vedere" quante più cose possibile e ci perdiamo particolari interessanti.
Essendo piuttosto presto la stazione non è ancora affollata e riusciamo a muoverci senza difficoltà, prendiamo il treno e in pochi minuti arriviamo alla stazione centrale di Tokyo, dove ci aspetta lo Shinkansen con destinazione Utsunomiya. Al binario, nella posizione in cui si fermerà la carrozza, c'è un pannello luminoso che indica se è a posti riservati oppure liberi. Parto alla ricerca di una fermata "non-reserved seat" ma senza successo, chiedo aiuto al controllore sfoderando il mio survival japanese; mi dice di andare nella direzione opposta, quelle libere sono le ultime in fondo. Ci mettiamo in coda e dopo pochi minuti arriva puntuale il fantomatico treno proiettile, dalla caratteristica forma aerodinamica.
Arrivati ad Utsunomiya cambiamo binario e prendiamo il treno della JR Nikkō Line che con un'altra ora di viaggio ci porta a Nikkō.
I templi di Nikko
Il paese è situato nella regione montuosa della prefettura di Tochigi, infatti notiamo subito che il clima è diverso rispetto a Tokyo, la temperatura è decisamente più bassa.
Per raggiungere la zona dei templi anzichè il bus optiamo per una passeggiata, seguendo la strada principale che attraversa il paese, in questo modo possiamo osservare meglio la zona e fermarci a fare foto. Non passano infatti nemmeno 2 minuti che entriamo in una pasticceria, attratti dal profumo e guidati dalla fame! Non capiamo subito come funziona il servizio, poi la signora ci spiega che è "self service" dobbiamo prendere il vassoio e la pinza, scegliere i dolci e consegnare il tutto alla cassa. (in quasi tutti i panifici funziona così).
Il centro è molto caratteristico, con edifici in stile tradizione, negozi e ristoranti, la scelta di proseguire a piedi è stata azzeccata, altrimenti ci saremmo persi alcuni scorci interessanti.
In circa 35 minuti arriviamo al famoso ponte Shinkyō (神橋, "ponte sacro"), che è posizionato proprio di fianco all'ingresso del sito Unesco, all'interno del quale sorgono importanti santuari.
Ci incamminiamo attraverso il bosco, lungo scalinate in pietra e sentieri sterrati, sempre seguendo le indicazioni.
Il primo complesso che raggiungiamo è Rinnōji (輪王寺), considerato il più importante della città, fondato da Shodo Shonin, il monaco buddista che introdusse il Buddismo di Nikko nel 8 ° secolo. L'edificio principale, il Sanbutsudō (三仏堂) o tempio dei 3 buddha, è ricoperto da ponteggi e impalcature per via dei lavori di ristrutturazione, che si concluderanno nel 2019. E' comunque possibile accedere e ammirare le tre famose statue ricoperte di foglie d'oro: Amida, Senju-Kannon (dalle mille braccia) e Batō-Kannon (dalla testa di cavallo). Facciamo un rapido giro e continuiamo il nostro tour attraverso il parco.
Il secondo complesso che visitiamo è quello di Tōshōgū (東照宮), che ospita circa una dozzina di edifici finemente decorati con foglie d'oro, intagli e dipinti, che rendono questo luogo unico nel suo genere in Giappone. Alcuni edifici sono soggetti a lavori di ristrutturazione, quindi risultano parzialmente coperti da impalcature e tendaggi, fra questi il famoso cancello Yōmeimon.
All'ingresso dell'area notiamo subito la spettacolare pagoda di 5 piani di colore rosso intenso, ognuno dei quali rappresenta un elemento della natura: terra, acqua, fuoco, vento e spazio, in ordine crescente.
Facciamo una breve coda per i biglietti e saliamo verso il cancello principale, dove c'è il primo dei tre controlli biglietto. Il luogo è abbastanza affollato, molti i turisti e le scolaresche che vengono a visitarlo. Notiamo molte persone accalcate a fotografare la famosa incisione delle 3 scimmie sagge, che rappresentano il principio proverbiale del "non vedere il male, non sentire il male, non parlare del male". Esistono molteplici significati attribuiti a queste scimmie e al loro proverbio, in generale associati all'essere di buon pensiero, di buona parola e di buone azioni.
Saliamo lungo la scalinata e superiamo il cancello Yomeimon, in ristrutturazione, di fronte troviamo il santuario principale, con bellissime decorazioni color oro. Entriamo a visitarlo dall'entrata posta sulla destra, è necessario spogliare le scarpe e inserirle nell'apposita scarpiera, l'aria che si respira non è delle migliori. Nel vero senso della parola! :).
Come in ogni santuario o tempio è vietato fare fotografie all'altare principale, anche se non ci sono indicazioni in merito.
Usciamo dal santuario e seguiamo il percorso in direzione del mausoleo di Tokugawa Ieyasu, importante militare giapponese del 1600, posto nella zona più alta del complesso. Passiamo la porta con la famosa incisione del gatto dormiente, simbolo di pace, e saliamo lungo la ripida scalinata in mezzo al bosco. In cima alla salita c'è un'area ristoro con un distributore automatico di bevande, fra le quali il the verde freddo, dal sapore particolarmente amaro ma dissetante. Facciamo un rapido giro attorno alla tomba e scendiamo lungo il medesimo percorso.
Mentre mia moglie si riposa io proseguo la visita a Honji-dō, famoso per il dipinto del drago che piange (Nakiryū) sul soffitto. Lascio le scarpe all'ingresso e in coda pressato come una sardina entro nella struttura, dove un monaco dimostra la particolare acustica della sala picchiando due bastoni uno contro l'altro. In corrispondenza della bocca del drago il suono è molto più acuto, cosa che non succede in nessun'altra zona del salone. Esco e rinfaccio a mia moglie di essersi persa la parte più spettacolare del sito :).
Gole di Kanmangafuchi e le statue Jizo
Torniamo verso il paese seguendo un percorso ad anello che passa per il santuario Futarasan (二荒山神社), che visitiamo velocemente. Arrivati sulla strada principale proseguo da solo in direzione Kanmangafuchi, per fare qualche fotografia alle statue di pietra. Il percorso non è segnalato e fortunatamente mi ero salvato le coordinate in google maps, così lo raggiungo in breve tempo. Dal punto di vista naturalistico l'ambiente è davvero interessante, il fiume crea delle gole e pozze molto particolari, che si possono ammirare comodamente dal sentiero e da alcune terrazze panoramiche.
Mi fermo a fare alcune foto alle statue e poi ritorno di fretta da mia moglie, che mi sta aspettando per andare a pranzare.
Giunti al famoso ponte cerchiamo un posto dove mangiare fra i numerosi ristoranti che popolano la via. Optiamo per "Asaya" (あさやレストハウス) il primo che si incontra sul lato sinistro della strada (direzione centro nikko) posto sopra un negozio di alimentari/souvenir, l'ingresso è sul lato sinistro dell'edificio vicino ai bagni pubblici.
Posizione in google maps
Sito web del ristorante Asaya
Il menù è solo in giapponese, come mio solito ordino "a caso" lasciandomi ispirare dalle fotografie. La mia portata comprende una serie di piccoli piatti della cucina tradizionale giapponese, fra i quali anche la yuba, ossia fogli sottilissimi di latte di soia coagulato, nel mio caso servita con sciroppo di fragola. Tutto ottimo, prezzo 1400¥.
Torniamo a piedi verso il centro paese e notiamo un banchetto dove una signora prepara degli strani dolcetti ripieni, alcuni cotti al vapore, altri fritti. Ne compro subito uno e lo assaggio: la crema ha un sapore che ricorda la castagna, una sorta di crema di marroni. In realtà successivamente scopriamo che si tratta di Anko, una marmellata giapponese preparata con i fagioli azuki, i quali presentano un sapore dolciastro che si presta alla preparazione di dolci.
Ci incamminiamo verso la stazione e attendiamo il treno per ritornare a Tokyo, ormai stanchi ma soddisfatti per la giornata a Nikko.
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