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KYOTO: ARASHIYAMA, FUSHIMI INARI TAISHA E GION

di Fabrizio Paravisi - Ultimo aggiornamento: 2016-02-10

Introduzione

Questa pagina racconta il secondo dei 4 giorni passati a Kyoto, con la visita al quartiere di Arashiyama, il Fushimi Inari Taisha e il quartiere geisha Gion. Tutte le informazioni per visitare la città le ho inserite nel diario principale, di seguito tutti i link:

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Mappa

Kyoto mappa


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Informazioni utili

Raggiungere Arashiyama

Arrivare ad Arashiyama è semplice, il modo più rapido è prendere un treno dalla stazione centrale di Kyoto. La linea JR Sagano offre una corsa ogni 10 minuti e il viaggio dura circa 15 minuti. Ci sono anche altre compagnie private che offrono la stessa tratta, la Keifuku e la Hankyu, il viaggio dura circa 20 minuti per 220¥.

In alternativa consiglio di valutare anche l'opzione bicicletta, collegando la visita ai vicini Kinkaku-ji e Ryōan-ji.

Raggiungere il Fushimi Inari Taisha

Anche in questo caso il treno è il mezzo migliore, basta prendere la Nara line che parte dalla stazione di Kyoto e scendere alla fermata Inari. Il santuario è proprio di fronte all'uscita.

Diario

Foresta di bamboo di Arashiyama

Per sfruttare l'ultimo giorno del Japan Rail Pass decidiamo di andare a visitare Arashiyama, un quartiere nella periferia occidentale di Kyoto, che offre molte attrazioni turistiche come la foresta di bamboo e il monkey park.
Andiamo a piedi alla stazione centrale dove parte il treno della JR Sagano Line in direzione Saga-Arashiyama, attorno a quest'ultima si trovano tutte le principali attrazioni.
Dopo 15 minuti di viaggio arriviamo a destinazione, ci fermiamo a prendere caffe e brioches take away in un bar e continuiamo in direzione della foresta di bamboo, è domenica e la quantità di gente in giro è molta nonostante siano solo le 9.30.
Non si tratta di una vera e proprio foresta ma è più un piccolo bosco, dove crescono bamboo di dimensioni impressionanti, alti parecchi metri. Lo spettacolo è davvero unico e per fare fotografie è un ottimo posto, l'ideale è arrivare la mattina presto o la sera tardi. Nei dintorni sono presenti diversi santuari e templi, come il famoso Tenryū-ji con annesso ristorante, che però non visitiamo.
Torniamo sulla via principale dove ci sono molti ristoranti e negozi, mi fermo ad un banchetto che serve dolci e compro uno spiedino con infilzate tre palle bianche: si tratta di un mitarashi dango (団子). Il dango è una sorta di gnocco giapponese fatto di farina di riso e riso glutinoso, ci sono diverse varianti, il mitarashi è uno sciroppo ricavato dallo shouyu (salsa di soia), dallo zucchero e dall'amido. La consistenza è abbastanza gommosa e il sapore non è che sia il massimo, ma andava provato!

  • Kyoto

    Il percorso attraverso il bosco

  • Kyoto

    Le altissime piante di bamboo, talmente fitte da non far filtrare luce

  • Kyoto

    Tronchi di bamboo

  • Kyoto

    Il percorso attraverso il bosco

  • Kyoto

    Una coppia di sposi durante il servizio fotografico

  • Kyoto

    Il percorso attraverso il bosco

  • Kyoto

    Il bosco attorno al tempio

Il parco delle scimmie

Attraversiamo il famoso ponte Togetsukyo e ci rechiamo all'ingresso del monkey park, il biglietto costa 550¥ ed è necessario fare una passeggiata di circa 20 minuti per arrivare in cima al monte, dove sorge il centro visitatori. Gli animali girano liberi a pochi metri da noi, anche se in realtà la zona è ristretta e delimitata da alcune recinzioni. Il tutto è abbastanza turistico e costruito, ma almeno si gode di una bellissima vista su tutta Kyoto ed oltre. Facciamo qualche fotografia alle scimmiette e torniamo lungo il medesimo percorso.

  • Kyoto

    Le scimmie del parco

  • Kyoto

    Panorama su Kyoto

  • Kyoto

    Statuette lungo la via principale che porta al ponte

Fushimi Inari Taisha

Lasciamo Arashiyama e prendiamo il treno per tornare a Kyoto, successivamente tramite la Nara line raggiungiamo la stazione di Inari, per visitare il famoso santuario Fushimi Inari Taisha (伏見稲荷大社). E' quasi l'1 e la quantità di gente è impressionante, in molti si concentrano nella via a sinistra dell'ingresso principale, dove sono allestite numerose bancarelle di street food. Vista l'ora anche noi ci facciamo conquistare dai profumi e acquistiamo degli ottimi spiedini di carne, per finire prendiamo una patata dolce fritta tagliata a listarelle e spolverata di zucchero.

  • Street food al Fushimi Inari Taisha

    Street food al Fushimi Inari Taisha

  • Street food al Fushimi Inari Taisha

    Street food al Fushimi Inari Taisha

Il santuario è molto famoso per le migliaia di torii rossi, che fanno da cornice ad una rete di sentieri dietro l'edificio principale, questi percorsi conducono fino alla cima del monte Inari, da dove si puo ammirare Kyoto da una prospettiva insolita (vedi diario del 4° giorno). Dato l'elevato afflusso di gente faccio fatica a fare qualche fotografia ai torii senza persone in mezzo, dopo qualche scatto abbandono con la promessa di tornarci nei giorni seguenti.

  • Kyoto

    Il torii all'ingresso del santuario

  • Kyoto

    Uno egli edifici del complesso

  • Kyoto

    Uno egli edifici del complesso

  • Kyoto

    Dall'interno dell'edificio principale, sguardo verso l'uscita

  • Kyoto

    I fitti torii all'inizio del percorso verso il monte Inari

  • Kyoto

    I fitti torii all'inizio del percorso verso il monte Inari

  • Kyoto

    I fitti torii all'inizio del percorso verso il monte Inari

Gion

Ci spostiamo a Gion per visitare la zona di Shirakawa, che si sviluppa lungo il canale di Shirakawa parallelo a viale Shijo. L'area è ricca di ristoranti di alta classe e Ochaya, molti dei quali hanno stanze con vista sul canale. Resta fuori dai classici percorsi battuti dai turisti e in genere è piu tranquilla rispetto a Hanami-Koji.
Incontriamo un gruppo di ragazze giapponesi vestite in kimono che si fanno fotografare con piacere, l'atmosfera è alquanto retrò e molto affascinante.

Gion, Kyoto

Un groviglio di cavi elettrici

  • Kyoto

    Uno dei ristoranti con vista sul canale

  • Kyoto

    Shirakawa

  • Kyoto

    Caratteristico ponte sul canale

  • Kyoto

    Ragazze in kimono

  • Kyoto

    Una delle vie della zona

Hanami-Koji, Kyoto

Hanami-Koji la sera

Si fanno quasi le 19 quindi decidiamo di andare a mangiare qualcosa. La scelta ricade su Takasabune, un ristorante specializzato in tempura conosciuto grazie ad un articolo online (Orizzonti, di Patrick Colgan). Si trova ai margini di Gion non molto distante dalla stazione Gion-Shijo, lo si riconosce perchè ha un remo appoggiato fuori dall'ingresso.
Entriamo nel locale e abbiamo l'impressione di tornare indietro nel tempo, come fossimo passati attraverso una porta sul passato. L'arredamento è storico in stile tradizionale giapponese, c'è un bancone in legno dietro al quale lo chef cucina a vista e intravedo una stanza appartata con pavimenti in tatami. Ci accoglie il proprietario nonché chef Hideo Okajima, che ci invita a sederci al banco dove sono già posizionate le bacchette di legno per mangiare. Dopo poco arriva la moglie a portarci il menu in inglese, è una signora gentile e premurosa. In lista ci sono diversi tipi di tempura e qualche piatto di pesce fra cui anche sashimi. Noi scegliamo la tempura "Arashiyama" che comprende: gamberi, pesce e 5 tipi di verdure, poi miso soup, riso e cetrioli giapponesi. Da bere prendo il sake.
Chiedo allo chef se posso fare qualche fotografia e lo immortalo mentre ci serve una scenografica e invitante tempura, nel mentre la moglie ci porta la miso soup, il riso e i cetrioli.
Sul piatto ci sono una sorta di spaghetti fritti aggrovigliati, ci spiega che sono da macerare nella miso soup, in modo che possano essere mangiati come dei normali noodles.
E tutto delizioso ed è una delle migliori cene fatte fino ad ora in Giappone.
Torniamo in appartamento stanchi e soddisfatti, dopo una giornata trascorsa in giro per la città.

  • Kyoto

    Lo chef ci serve la tempura

  • Kyoto

    L'ingresso del locale

Hanami-Koji, Kyoto

Piatti pronti

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